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Il “calore” colora!... l’importanza del “calore-contatto” nelle relazioni

“La nostra autentica missione in questo mondo in cui siamo stati posti non può essere in alcun caso quella di voltare le spalle alle cose e agli esseri che incontriamo e che attirano il nostro cuore; al contrario, è proprio quella di entrare in contatto, attraverso la santificazione del legame che ci unisce a loro, con ciò che in essi si manifesta come bellezza, sensazione di benessere, godimento.“
Martin Buber

Il calore è un bisogno biologico. Ogni cucciolo (umano e non) non può sopravvivere senza la tenerezza e il calore di chi si prende cura di lui. Per gli adulti non è una questione di sopravvivenza (si sopravvive senza il calore di chi ci sta intorno), ma è una questione di qualità di vita! Per gli adulti è un bisogno meno fisico e più psicologico. Senza calore mancano aspetti fondamentali per rendere la vita gioiosa e piena. Il calore delle persone fa sentire bene, ripara le ferite, conforta, sostiene e permette alle risorse di ognuno di noi di attivarsi ed esprimersi liberamente.

Su questo Carl Rogers ha fondato la sua visione dell’uomo e della psicoterapia, cioè sul concetto di “accettazione incondizionata”, come prerequisito fondamentale per permettere ad ogni individuo di crescere e manifestarsi, in assenza di finzioni, costrizioni, maschere, dimostrando il proprio valore autenticamente. Questo è possibile perchè la cura, il calore, il contatto (non inteso soltanto nel senso fisico, è contatto anche uno scambio di sguardi), permette l’affermazione non soltanto di ciò che siamo, ma anche di ciò che possiamo diventare. Ecco che il calore non è più soltanto un fatto biologico. Lo spiega bene Piero Ferrucci nel suo libro “La forza della gentilezza”: il calore“è una qualità che si vede negli occhi, si sente nella voce, si indovina nella maniera in cui siamo accolti. E’ una qualità che da fisica e immediata che era – essere tenuti in braccio, essere allattati – è diventata più rarefatta, ma non meno necessaria e non meno desiderata.”

E il calore colora! Quando le relazioni sono fatte di contatti calorosi, nessuna persona che ne prende parte è uguale all’altra, nessuna è anonima, nessuna fa da sfondo. Ognuna si colora di unicità, di sfumature preziose, di qualità (inteso nel senso ampio del termine, ossia caratteristiche). E la vicinanza diventa un’entità intrinseca del calore-contatto. Chi instaura relazioni calorose è intimo e vicino, chi sta freddamente nelle relazioni è inaccessibile e lontano. Ma se la vicinanza legata al calore-contatto è un fatto intensamente fisico per i bambini (la mamma tocca, tiene in braccio, accudisce il neonato), in età successive può manifestarsi anche disgiunto dalla reale vicinanza. Persone lontane chilometri possono essere intimamente vicine. Il calore diventa, quindi, una qualità più sottile, più sfumata, ma non meno importante. L’intimità, infatti, non si dipana soltanto all’interno di una dimensione fisica delle relazioni, ma anche e soprattutto all’interno di una dimensione psicologica ed emotiva. “E’ la capacità di entrare e di lasciar entrare, di conoscere e di lasciarsi conoscere. Di rivelare i propri sogni, i lati più strani e imbarazzanti di noi stessi. Di essere noi stessi senza paura”.

Al calore e all’intimità, però, comunemente, si oppongono molte resistenze fatte di antiche paure, in parte ingiustificate, in parte legittime, che dicono che avvicinarsi troppo, aprirsi eccessivamente, espone al rischio di essere feriti, invasi, di farci male, perché i confini individuali vengono valicati. Il risultato è che tali confini diventano corazze dietro alle quali barricarsi proteggendosi dalle invasioni potenziali, ma condannandosi alla solitudine. Tutto ciò è vero senza per questo negare l’importanza di riconoscere i propri confini come qualcosa di prezioso che è possibile scegliere di aprire a chi ottiene meritatamente la fiducia della persona offrendo quel calore necessario per stabilirla, e che è possibile scegliere di non aprire a chi, invece, farà arrivare freddezza, distanza, o sensazione di pericolo. Ciò permette quella protezione (proteggersi e proteggere) che sta alla base della capacità di instaurare relazioni affettive sane e nutrienti.

Ecco che si comprende bene come per chi ha faticato ad aprirsi agli altri in termini di calore-contatto, imbattersi in persone capaci di offrire calore significa “scoprire che la vita ha infinite possibilità in più, è come passare da un mondo in bianco e nero a uno a colori”.


Dott.ssa Irina Boscagli
Psicologa Psicoterapeuta a Firenze

Dott.ssa Irina Boscagli

Psicologa Psicoterapeuta a Firenze
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